Da Hammurabi al web
Anche le transazioni finanziarie, le quotazioni dei mercati, le borse economico finanziarie hanno una storia che, se conosciuta, aiuta a comprendere meglio l’evoluzione di questi sistemi divenuti nel tempo sempre più importanti e centrali all’interno dell’economia globale. Con lo sviluppo della tecnologia, del digitale e di Internet anche il mondo della finanza ha subito enormi trasformazioni e non si vedono più, come capita in film anni ’80 e ’90, borse ricolme di broker che urlano comprando e vendendo azioni muniti di bloc notes personalizzati e penne con cui si segnavano tutto. No, oggi è tutto virtuale e le transazioni avvengono per via telematica.
Può sembrare quasi incedibile, ma la prima traccia della presenza di operatori di cambio , prestiti e depositi la troviamo nell’antica Babilonia nel famoso codice di Hammurabi. Successivamente qualcosa di simile lo si ritrova in figure come il trapezita dell’Antica Grecia, gli argentari etruschi e nel mesaurius nell’antica Roma. Ma per parlare di vero e proprio mercato borsistico dobbiamo apsettare il ‘600 ad Amsterdam.
In Italia i titoli negoziabili iniziano a diffondersi nel tardo medioevo nelle città-stato. Il termine Borsa prende origine dalle riunioni che si effettuavano per determinare il valore delle merci e delle valute che si tenevano nella città belga di Bruges nel ‘300 e nel ‘400 nel palazzo Ter Buerse. Successivamente si sviluppano luoghi simili ad Anversa nel 1531, a Lione nel 1548, a Francoforte sul Meno nel 1585.
Nel 1600 iniziano a diffondersi le società per azioni e si aprono le Case di Contractacìon a Siviglia, Londra e Parigi mentre la Borsa di Amsterdam nel 1561 diviene più importante di quella di Anversa. Nel diciannovesimo secolo, in Francia, si sviluppa il fenomeno del boom speculativo che permette la nascita di oltre 500 società in accomandita per azioni. Anche in Inghilterra inizia a espandersi il mercato.
Negli Usa i mercati finanziari iniziano a svilupparsi in maniera molto consistente nei primi cinque decenni del 1900 grazie anche alle politiche governative che ne favoriscono la nascita.